Six Sigma può ridurre significativamente i costi legati alla scarsa qualità del processo di sterilizzazione degli strumenti chirurgici e migliorare la soddisfazione del chirurgo e del personale di sala operatoria
Rapporti scientifici volume 13, numero articolo: 14116 (2023) Citare questo articolo
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La gestione della sala operatoria (OR) è un'attività complessa e multidimensionale che combina aspetti clinici e gestionali. Questo studio osservazionale longitudinale mirava a valutare l'impatto della metodologia Six-Sigma per ottimizzare i processi di sterilizzazione degli strumenti chirurgici. Il progetto è stato condotto presso la sala operatoria del nostro ospedale regionale terziario nel periodo da luglio 2021 a dicembre 2022. Il progetto si è basato sull'analisi della filiera degli strumenti chirurgici. Abbiamo applicato la metodologia lean Six Sigma conducendo workshop ed esercitazioni pratiche e migliorando la catena di processo degli strumenti chirurgici, oltre a verificare la soddisfazione delle parti interessate. L'esito primario era l'analisi del miglioramento Sigma. Attraverso questa catena di fornitura sono passati 314.552 strumenti nel 2022 e 22 processi OR sono stati regolarmente valutati. Il valore Sigma iniziale era 4,79 ± 1,02σ e quello finale era 5,04 ± 0,85σ (SMD 0,60, IC 95% 0,16–1,04, p = 0,010). Il miglioramento osservato è stato stimato in circa 19.729 dollari di risparmio sui costi. Per quanto riguarda la soddisfazione del personale, è stata data risposta a 150 questionari e il punteggio complessivo è migliorato da 6,6 ± 2,2 punti a 7,0 ± 1,9 punti (p = 0,013). Nella nostra esperienza, l’applicazione della metodologia Lean Six Sigma al processo di gestione degli strumenti chirurgici da/verso la sala operatoria si è rivelata economicamente vantaggiosa, ha ridotto significativamente i costi della scarsa qualità e ha aumentato la soddisfazione delle parti interessate interne.
Six Sigma è una metodologia per il miglioramento continuo dei processi nata negli anni '80 presso Motorola e successivamente applicata con successo a diversi processi1, in diversi contesti e da numerose aziende manifatturiere2. Consiste nell'applicazione sistematica di tecniche di risoluzione dei problemi, nella conseguente implementazione strutturata dei miglioramenti e nell'uso di studi comportamentali sui processi per mantenere i risultati raggiunti3. Implica la raccolta sistematica e l'analisi statistica dei dati per comprendere un dato potenziale margine di ottimizzazione del processo e la successiva riorganizzazione di tale processo per migliorarlo, soddisfacendo così le aspettative dei clienti. Nel contesto della complessità moderna, il "cliente" è qualsiasi stakeholder del processo, dalla persona successiva che utilizza l'output intermedio di un microprocesso all'interno dell'organizzazione (cliente interno), fino all'utente finale del prodotto finito ( cliente esterno)4,5. Questa interpretazione del concetto di soddisfazione pervasiva del cliente, funzionale al raggiungimento della cosiddetta 'qualità totale' all'interno dell'organizzazione, è centrale nella filosofia Six Sigma e si riflette nella sua metodologia, basata sull'identificazione SIPOC, ovvero la chiara identificazione, all'interno di ciascun microprocesso che lo compone, di Fornitori, Input, Processo, Output e Clienti6,7.
Uno dei presupposti fondamentali dell'intero complesso teorico di questa metodologia è l'interpretazione della variabilità del processo come principale fonte di errori, inefficienza e scarsa qualità. La variabilità deve quindi essere ridotta il più possibile per eliminare il rischio di difetti nel prodotto o servizio finale e per renderlo un processo affidabile, sicuro e capace. Per comprendere l’andamento di un processo con specifico riguardo alla sua fallacia, l’analisi della media è spesso inutile. Una media di per sé può essere in linea con gli standard del settore, mentre un processo può contenere ancora numerosi difetti (deviazione dallo standard). Tali difetti non si riferiscono unicamente al prodotto finale, poiché possono verificarsi a diversi livelli e all'interno di ciascun microprocesso di cui il processo è composto8. Per comprendere le prestazioni di un dato processo, tuttavia, il numero totale assoluto dei suoi difetti misurati deve essere correlato al numero totale di opportunità di difetti. Quest’ultima è, in parole più prosaiche, la somma di tutti i diversi modi in cui qualcosa può andare storto, a tutti i livelli, durante l’intero processo. Un processo normale può essere composto da decine o centinaia di microprocessi, ciascuno con una struttura SIPOC, che a un certo punto possono divergere dal loro gold standard in uno o più aspetti dati, possibilmente tenendo conto a loro volta di migliaia di diverse possibilità di errore, definite come opportunità del difetto9,10.